1578

Il documento ufficiale che attesta già l'esistenza di un casale con nucleo abitativo di 80 persone circa , è datato 1578 ed è scritto dall'Arcivescovo di Taranto Mons. LELIO BRANCACCIO in occasione della sua visita pastorale esperita, nel territorio della sua Diocesi, tra il 27 aprile ed il 13 maggio di quell'anno.

In esso si descrivono alcuni aspetti del casale detto "Montijasum", che seppur riferiti in particolare modo all'aspetto Religioso della comunità, ci consente di avere una prima fotografia ufficiale di quel già esistente nucleo.

Si riporta quì il testo integrale in latino e relativa traduzione

In nomine Domini nostri Jesu Christi amen. Per hoc presens publicum visitationis instrumentum cunctis pateat evidenter et sit notum. Accessit illustrissimus dominus ad casale dictum Montijasum et cum esset ibi accessit ad visitandam ecclesiam sub titulo Sancti Iohannis Baptistae et invenit eam lamiatam cum unica porta et unico altari erecto, non consecrato, cum altari portatili parvo, cooperto tobaleis et panno lineo stillato necessariis. Icona ipsa est cum imagine Beatae Virginis, cum imagine sancti Iohannis et sacti Cataldi, ex uno latere ex alio vero sancti Sthefani et sancti Leonardi; de super autem est exclavatio seu pepultura domini nostri. Sunt etiam in aliis muris diverse imagines in pariete dipicte; cum fonte aquae aspergende, sine fonte baptismali et aliis sacramentis in salutem fidelium ordinatis. Comparuit magnificus Iacobus Lantoglietta de civitate Tarenti, utilis baro dicti casalis de Monte Biasio et facta debita reverentia, asseruit ipsum casale primitus tempore sui avi nomine Francisci de Lantogletta esse suam massariam; quo mortuo, magnifica domina Hieronima de Montibus, eius relicta uxor cepit edificare ipsum casale, quod, est circa sexaginta anni; cui successit magnificus Iohannes Thomasius Lantoglietta, qui et ipsum casale ampliavit et adeo quod in eo habitant circa quinquaginta anime apte ad Sanctissimum Sacramentum Eucharistiae. Asseruit etiam ipsum casale distare a terra Criptaliarum tria milia passuum. Comparuit etiam donnus Johannes de Vasili de Criptaleis et asseruit ipsum esse cappellanum in dicto casali, conductum a dicto magnifico barone comparente et aliis de dicto casali, ipsumque fuisse constitutum ad ministranda sacramenta a reverendo quondam Simone Giaccarello, olim vicario generali illustrissimi quondam cardinalis de Corrigio, tunc archiepiscopi Tarentini, et ministrat sacramentum baptismalis et sanctissimum sacramentum Eucharistiae, sepelire mortuos et celebrare missas omnibus diebus dominicis et diebus festivis de precepto. Asseruit etiam in eadem ecclesia esse duas sepulturas eaque esse plenas cadaveribus mortuorum et sibi ministrari ab eodem domino barone et cohabitatoribus civibus. Interrogatus, idem dominus baro asseruit ipsum casale esse burgensaticum et non feudale et eandem ecclesiam esse fundatam sine auctoritate et licentia ordinarii Tarentini, prout sibi constare potest, quia nulla apparet scriptura. Asseruit etiam in necessitate etiam mulieres baptizare consuevisse et post modum convocare ipsum donnum Johannem a Terra Criptaliarum, qui inde portat sancta sacramenta pro baptizando, aquam et necessaria cum candela accensa. Sacramentum autem Penitentie asseruerunt ministrari a reverendo donno Costantino de Leo et aliis cum licentia reverendi archipresbiteri Terrae Criptaliarum, inde quod portari Exstremae Untionis sacramentum cum eisdem luminaribus. Asseruerunt eandem ecclesiam semper detineri clausa cum sera et clavi ipsamque aperirì in adventu dicti domini Iohannis, cappellani et portam ipsa esse intus cortile dicti casalis. Asseruerunt etiam cives et habitatores dicti casalis sumpsisse originem et venisse a dicta Terra Criptaliarum.    Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo amen. Per mezzo di questo presente pubblico strumento della visita, a tutti sia chiaro con evidenzia e sia noto. Giunse l'illustrissimo signore presso il casale detto Montijaso ed essendo ivi si appressò a visitare la Chiesa sotto il titolo di S. Giovanni Battista e trovò quella essere lamiata avente una unica porta ed un unico altare eretto e non consacrato, ed anche un piccolo altare portatile coperto di tovaglia e panno di lino [….] necessario. C'è anche un quadro con l'immagine della Beata Vergine , l'immagine di S. Giovanni e S. Cataldo da un lato, dall'altro poi di S. Stefano e di S. Leonardo; Al di sopra poi c'è uno scavo, ossia la tomba del nostro padrone. Ci sono anche sugli altri muri diverse immaggini dipinte ; Ci stà il fonte (vaschetta) dell'acqua da aspargere, senza il fonte battesimale e gli altri Sacramenti ordinari per la salute dei fedeli. Comparve il signor Giacomo Lantoglietta della città di Taranto, [….] barone del detto casale di Monte Biasio e, fatta la debita riverenza, asserì che proprio quel casale inizialmente al tempo del suo avo dal nome Francesco de Lantoglietta era una sua masseria. Morto lui l'illustre Signora Geronima delli Monti, moglie di Lui rimasta vedova, cominciò a costruire lo stesso casale che è di circa sessant'anni. Ad essa è succeduto l'illustre Giovanni Tommaso Lantoglietta, il quale anche lo stesso casale ha ampliato tanto che in esso abitano circa 50 anime idonee al Santissimo Sacramento dell'Eucarestia. Ha asserito anche che lo stesso casale dista 3000 passi dalla Terra Criptaliarum (attuale Grottaglie). Comparve anche il Signor Giovanni de Vasili da Grottaglie ed asserì che egli era cappellano in detto Casale, condotto in detto casale dal detto illustre Barone comparente ed altri del detto casale,e che egli era stato costituito per amministrare i Sacramenti dal Reverendo fu Simone Giaccarello, una volta vicario generale dell'illustrissimo fu cardinal de Corrigio, allora arcivescovo di Taranto, ed amministra il sacramento del Battesimo e il Santissimo sacramento dell'Eucarestia, seppellisce i morti e celebra le messe tutti i giorni domenicali e i giorni festivi di precetto. Ha anche detto che nella medesima chiesa ci sono due sepolture e che quelle sono piene di cadaveri di morti, e per i servizi e i lavori di Essa (chiesa) viene dato un corrispettivo dallo stesso Signor Barone e dai concittadini. Interrogato, il medesimos signor Barone asserì che lo stesso casale era burgensatico e non feudale e che la medesima Chiesa era stata fondata senza l'autorizzazione e licenza dell'ordinario Tarantino, come può evidenziarsi perché non risulta nessuna scrittura. Asserì anche che era invalsa la consuetudine che per necessità battezzavano le donne e dopo un po' convocavano lo stesso Signor Giovanni dalla tera di Grottaglie il quale di là portava i Santi Sacramenti per il battezzando, l'acqua e le cose necessarie con la candela accesa. Asserirono poi che il sacramento della penitenza (confessione) veniva amministrato dal Reverendo Signor Costantino de Leo e da altri sacerdoti con la licenza del Reverendo Arciprete della terra di Grottaglie, quindi poi (asserirono) veniva portato il Sacramento dell'estrema unzione con le stesse luminarie (lumi, candele). Asserirono che la medesima Chiesa è sempre tenuta chiusa con serratura e chiavi e che la stessa è aperta alla venuta del detto Signor Giovanni cappellano e la stessa porta era dentro il cortile di detto casale. Asserirono anche che i cittadini e gli abitanti del detto casale avevano avuto origine dalla detta terra di Grottaglie. Mons. Brancaccio Lelio casale di montijasi 27 aprile 1578