Noi
celebriamo la festa della santa croce,
le tenebre ed è ritornata
la luce. Il 12 settembre scorso si è chiusa la lunga e caldissima estate2008 (non pioveva da 5 mesi), coincidendo per strana fatalità con la grande festa Patronale del 13 e 14. Impreparati a tale evenienza non abbiamo “ripreso” la bella serata del 13 sapendo che tradizionalmente non ha paragoni con quella del 14, e per questo, causa pioggia, non abbiamo foto da pubblicare se non quelle della Processione |
Puntuale come ogni anno ma con qualche sorpresa
in più…
Torna il Crocifisso… quello “Grande”
La festa patronale vissuta nella nostra comunità cittadina
Settembre. Tempo di ritorno ai propri impegni scolastici e lavorativi.
A Monteiasi, però, è proprio ora il momento di festeggiare. Come ogni anno, del resto.
Dal 10 al 14 settembre 2008 la
comunità ha ricordato con manifestazioni religiose e civili l’Esaltazione della
Santa Croce, ricordo dell’inaugurazione (“dedicazione” o “esaltazione”), ad
opera dell’imperatore di Roma Costantino e della madre Elena, dell’antichissima
basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme, prima custode dei resti della Croce
di Cristo. Era il 335. Più di sedici secoli sono trascorsi da quell’evento, ma
la voglia di festeggiare il
Crocifisso, per tutti i cristiani segno di un Amore
che passa i confini del comune sentimento e diventa Sacrificio, Salvezza,
Modello di vita, rimane fortissima.
I festeggiamenti si sono aperti con la preparazione spirituale curata dalla Parrocchia: l’11 settembre s’è aperto, nella Chiesa San Giovanni Battista, il triduo, presieduto da don Giancarlo Ruggieri, parroco dell’Immacolata in San Giorgio. L’apice, in termine di presenze e intensità spirituale, s’è avuto con la celebrazione della liturgia dei Primi Vespri della Vigilia: venerazione della reliquia della Croce, da secoli orgoglio dei cristiani di Monteiasi, e contemporanea apertura dell’Indulgenza. Per la Vigilia più “profana”, poi, le bande di Bracigliano diretta da Rocco Eletto (offerta dalla Fam. Lagioia a ricordo del loro Mimmo a un anno dalla sua scomparsa) e Sogliano Cavour (direttore il compaesano Giuseppe Gregucci) hanno rallegrato la serata mentre, sotto le luci della bellissima galleria via Roma si riempiva di gente.
Il buon andamento della Vigilia (molti
più giovani e forestieri dell’anno passato) ha fatto ben
sperare il laborioso Comitato della Festa che, però, è stato spiazzato
dall’inclemenza del clima: il 14 settembre, la pioggia non ha permesso il
rituale passaggio mattutino della banda. Tuttavia, la chiesa si è gremita (con
presenze politiche rilevanti: la Giunta col Sindaco Annarita Leone, il
consigliere provinciale Cosimo Santopietro) per la solenne Messa celebrata da
don Giancarlo e dal nostro conterraneo don Cristian Catacchio, viceparroco del
Duomo di Taranto e animata dalla straordinaria corale “Ianua Coeli” diretta da
Giovanni Nigro, col supporto di Emanuele Spagnulo e Davide Bucci, e dai
ministranti, coordinati da Luciano Matichecchia, “giovane promessa” del
seminario, e Gianluca Ferrannina. Il clima ha concesso, poi, il compimento
della processione con tutti i gruppi parrocchiali e le bande di Sogliano Cavour
e Montescaglioso (direttore Rocco Lacanfora), a tratti bagnata da debole
pioggia.
La sera, Santa Messa presieduta da don Emiliano Galeone,
arciprete, e animata dal Coro dei Giovanissimi, col tradizionale e
affollatissimo bacio della reliquia. La copiosa pioggia non ha interrotto i
festeggiamenti, anche se il vuoto sul corso era desolante.Le bande hanno
comunque proseguito la loro opera, alternandosi
all’esecuzioni della miglior lirica (Turandot, Gazza Ladra, Lucia di Lammermoor…)
fino alle 22, quando la ditta Bartolomeo Bruscella di Modugno ha concluso la
festa con spettacolari e coloratissimi fuochi pirotecnici.
Un vero peccato che le ottime premesse della vigilia e il grande e generoso lavoro dei gruppi e del Comitato non abbia visto il suo compimento completo nel giorno della festa. Tuttavia, don Emiliano e il sindaco Annarita hanno giustamente dichiarato che la festa del Crocifisso ha portato alle nostre campagne utilissime piogge che, dopo la forte calura estiva, serviranno ai coltivatori nostri conterranei per un ottimo e fecondo raccolto.
Senza dubbio, una consolazione non magra per la nostra comunità. (Ettore Bucci)